lunedì 17 dicembre 2012

Dalle aree protette ad una maglia rossa sulla parete

L'altro ieri pomeriggio, 15 dicembre 2012, proprio mentre a Roma si stava tenendo la seconda parte di un importante seminario promosso dal Ministro per la Coesione Territoriale   dal titolo "Le aree interne: nuove strategie per la programmazione 2014-202 della politica di coesione territoriale",  il Centro di Educazione ambientale "A. Bellini" di Penne, a ridosso del versante pescarese del Gran Sasso, ospitava due iniziative di grande interesse, nell'ottica proposta anche dal seminario romano. È stata un'occasione per ribadire in modo convinto e convincente il ruolo delle aree interne come protagoniste di un modo diverso di avvicinarsi al territorio, di un senso "altro" da attribuire a parole come sviluppo.
Alla prima parte dell'incontro hanno partecipato - oltre agli ospiti di casa Fernando Di Fabrizio (Direttore della Riserva Regionale Lago di Penne)  e Rocco D'Alfonso (Sindaco di Penne) - Federparchi, il WWF, la RICA (Rete Imprese Cooperative Ambientali), la Regione Abruzzo nella persona di Antonio Sorgi,  i direttori di molte aree protette abruzzesi.
 Al centro degli interventi le difficoltà di gestione da parte delle aree naturali, difficoltà connesse - anche ma non solo - alla crisi finanziaria e ai conseguenti tagli ai fondi di funzionamento.

Le aree protette in genere, e i Parchi in particolare - ha sostenuto Dario Febbo (Direttore del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise) - sono tuttora vittime di un limite culturale e politico che fa sì che essi siano considerati ancora come delle riserve piuttosto che come degli investimenti per il territorio. «Se oggi un parco prende 7 dallo Stato riconsegna alla collettività 70», perché può trasformare la tutela e la conservazione anche in un fatto di buona economia. D'altra parte - ha continuato il direttore - non legare l'economia delle aree interne montane alla politica di carattere ambientale per perseguire invece quella dell'infrastrutturazione per mezzo degli impianti di risalita, in luoghi dove peraltro la neve è sempre meno, significa andare incontro ad una strategia suicida, destinata al fallimento.  
Un'autocritica rispetto all'operato degli ultimi decenni è stata mossa da Franco Ferroni (WWF Italia). Nel prospettare possibili soluzioni alternative per il sostentamento economico  - come può essere per esempio un contributo anche da parte dei fruitori finali - Ferroni ha fatto anche presente come questi enti spesso siano rimasti ingessati davanti alle possibilità di innovazione e di investimento. Un esempio per tutti l'incapacità di spesa dei fondi destinati alla valorizzazione turistica delle aree protette.

Forum sulle aree protette

La sala del CEA


La discussione poi si è fatta via via sempre più difficile da seguire e da sostenere a causa delle persone che continuavano ad arrivare e che hanno finito per saturare la capienza della sala, anche nei posti in piedi. E così, all'ingresso di Mimì Alessandri e di Lino D'Angelo, grandi custodi della storia dell'alpinismo abruzzese, la voce tremolante di commozione di Fernando ci ha traghettato verso la seconda parte della serata, passando dalle parole alle emozioni.





"La maglia rossa sulla Parete Nord del Monte Camicia" di Fernando di Fabrizio e di Alessandro Di Federico è un documentario di 48 min., semplicemente... ricco, multiprospettivo. E lo affermo da profana dell'alpinismo, ma nello stesso tempo da amante delle mie montagne. Nel raccontare la storia delle ascese della parete Nord di quello che viene definito da molti  (esperti)  "l'Eiger degli Appennini", gli autori invitano a godere delle immagini mozzafiato dei paesaggi montani del Gran Sasso, ad ascoltare racconti fiabeschi, ad apprendere della psicologia escursionistica, a vivere l'emozione delle scalate, a lasciarsi rapire dalla voglia di scoprire questi luoghi incantati... Grazie per tutto questo!

Gli Autori del documentario

Monte Camicia - immagine dal video

Mimì Alessandri - immagine dal video

Lino D'Angelo - immagine dal video

Andrea Di Donato - immagine dal video

Mimì Alessandri, Stefano Ardito, Lino D'Angelo, Fernando Di Fabrizio





Nessun commento:

Posta un commento