About me

CURRICULUM SEMISERIO

I MIEI PRIMI VENT'ANNI

Sono nata all'Aquila il 20 maggio 1970 e sono stata per mia madre l'avverarsi del sogno di una giovane donna. Aveva tanto desiderato una femminuccia con i ricci, e per questo aveva affidato i suoi piccoli-grandi desideri ad un angelo custode tutto speciale: Santa Rita. La quale santa, ad un certo punto, deve essersi convinta a farmi nascere non solo femmina e riccissima, ma anche a soli due giorni di distanza dal suo dies natalis. E così adesso non serve neanche che io stia qui a spiegarvi il perché del mio nome!

Sin da giovanissima mi sono appassionata alle arti... la matematica non è mai stata il mio mestiere. Alle elementari ero bravissima con il flauto e così decisi di intraprendere gli studi musicali alle scuole medie: Conservatorio "A. Casella", strumento violino. Lì conobbi il fantastico bidello Cesidio, rincontrato poi al mio primo anno di ruolo come insegnante. Allora però, la rigidità del maestro Cammarota non si addiceva affatto ad una ragazzina che era stata abituata a sentirsi dire sempre "brava". E così cominciai ad odiare scale, arpeggi, battute da ripetere all'infinito. Anche perché quel maestro diceva che, per quanto io potessi sforzarmi, il mio mignolo sinistro rimaneva sempre troppo corto. Mi ripeteva talmente tanto che non ero portata per quello strumento che alla fine mi convinse e mollai. Peccato poi scoprire che sulla pagella ci fosse un "ottimo", anche a strumento! Ma ormai i giochi erano fatti e a nulla valse l'aver scoperto che tanta durezza dopotutto corrispondeva solo alla scelta di uno specifico  "modello pedagogico"... Nel tempo libero poi cominciavo a curare la passione per la recitazione.

Arrivò la scelta delle scuole superiori: un tormentone. Ero appassionata dell'inglese, volevo fare lingue, ma a quei tempi il liceo linguistico era accessibile solo alle persone benestanti, poiché privato. Sollecitata anche dalle scelte delle amichette di quartiere, mi misi in testa di iscrivermi al corso linguistico dell'allora definito Istituto Tecnico Femminile. I miei genitori mi hanno lasciato sempre libera nelle decisioni, ma quella volta mia madre si impose di brutto e, col senno di poi, devo dire che non finirò mai di ringraziarla. Fu così che mi ritrovai seduta sui banchi della scuola che non avrei mai voluto fare: Liceo Ginnasio "D. Cotugno". Furono anni terribili, trascorsi in un ambiente alto-borghese provinciale che mi stava stretto stretto stretto. E anche in quel caso mi fu detto che non ero portata per il Latino... Eppure in quelle aule iniziava a radicarsi la mia anima umanistica. Tra quei banchi nascevano le solide amicizie che ancora oggi rappresentano il mio porto sicuro Cristiana, Danila, Elsa. Dopo anni trascorsi nel tentativo di dimostrare che non ero da meno dei "figli di papà", all'esame di stato mi presi la mia bella rivincita, con un orale di filosofia da 10. Adoravo Kant e, a detta del commissario esterno, "lo conoscevo come le mie tasche".


L'UNIVERSITA'

Fu anche per quella bella soddisfazione degli esami di maturità che (anche un po' accompagnando i sogni di mia madre) decisi di iscrivermi a Filosofia. Chissà poi perché,  proprio davanti alla segreteria studenti, la crocetta andò a finire su Lingue e Letterature Straniere?! In realtà avrei voluto frequentare la "Silvio D'Amico" oppure via Salaria, Sociologia, ma non mi potevo permettere l'Università fuori città. La mia carriera universitaria è stata veloce ed eccellente: da subito ho iniziato a divorare esami e a collezionare trenta e lode. Poi sono iniziate le esperienze di studio all'estero. Prima Londra (1993), dove in realtà ho lasciato un bel pezzo di cuore. Mi ricordo ancora benissimo le ore trascorse dentro la Callan School  a ripetere tutte le strutture linguistiche fino alla nausea... Nel pomeriggio avevo il mio lavoretto presso il Burger King di Tottenham Court Road e poi dalle 6 fino alle 11 rimanevo rintanata nella fantastica biblioteca della LSE a cercare materiale per la mia tesi di Laurea su "Il movimento hippie: crisi dell'adolescenza e passaggio". Effettivamente non era proprio una tesi di Letteratura... durante il percorso curriculare infatti scoprii l'antropologia e me ne innamorai a tal punto da voler laurearmi in quella materia. Tornata da Londra, non mi davo più pace, volevo di nuovo volare altrove e perciò decisi di candidarmi per un progetto interscambio con l'Università di Miami, che ottenni. Trascorsi tutto il semestre autunnale-invernale facendo esami di Letteratura America ed Inglese presso la UM, quella degli Hurricanes. E dopo un anno dal rientro, appena conclusi gli ultimi esami, mi laureai con una bella lode, per la soddisfazione di tutti i convenuti.

IL POST- UNIVERSITA': verso i Trenta

Raggiunto l'obiettivo (entro i termini previsti e anche con risultati più che soddisfacenti ) scoprii cosa voleva dire veramente horror vacui... che fare di quel pezzo di carta? Provare ad inventarsi qualcosa, prenderne un altro, cercare lavoro come pizzaiola, espatriare... nell'indecisione cercavo di annullare l'ansia leggendo e così mi appassionai delle pagine demartiniane di "La Terra del Rimorso", quando il Salento non era ancora  il  brand!

to be continued...

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